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domenica 12 febbraio 2012

12 febbraio - Storia di ordinario inquinamento

Fra qualche tempo la presenza di schiuma sull’Olona non farà quasi più notizia nemmeno sui giornali.

L’ex presidente della Provincia di Varese On. Reguzzoni, ha chiesto anche l’intervento del Ministero per fermare questo disastro ecologico (http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=225035), ed anche la magistratura con il Corpo forestale dello Stato (http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=224778) ha aperto un indagine per chiarire cause e responsabilità.

Nel nostro piccolo noi, insieme agli altri gruppi della Valle Olona, continuiamo l’opera di monitoraggio, ed anche sabato siamo intervenuti insieme ai colleghi di Gorla Maggiore e di Fagnano per assistere alla solita scena, con la differenza che in quest’occasione la schiuma sull’Olona presentava dei bei riflessi blu-verdastri.

La località che presentava la maggior quantità di schiuma era la cascatella in prossimità dell’approdo dei Calimali, tra Fagnano e Gorla Maggiore.

Attraverso la solita trafila di telefonate ufficiali per avvisare sia le forze dell’ordine che gli organi competenti, abbiamo richiesto, come da prassi e da logica, l’intervento di ARPA per effettuare i prelievi di rito. Pensavamo che ARPA, essendo un ente che effettua gran parte dei suoi controlli proprio sul Fiume Olona, conoscesse il territorio abbastanza bene, avendo anche una sede delocalizzata a Olgiate Olona. Ma a quanto pare siamo troppo ottimisti, perché abbiamo dovuto recuperare il tecnico a Marnate, non proprio nelle vicinanze del luogo in cui avevamo richiesto il suo intervento.

Ma la descrizione, se deve essere oggettiva, non può certo terminare solo con questo errore, perché una volta accompagnato il tecnico dell’Agenzia Regionale sul luogo in cui effettuare le analisi, e accorgendosi di non avere in macchina il necessario per effettuare il prelievo, è dovuto ritornare presso la sua sede per recuperare tutto il materiale essenziale per il campionamento.

Fortuna che la Protezione Civile ha pazienza e soprattutto tempo da perdere per aspettare il ritorno del tecnico di ARPA, che dopo una ventina di minuti è tornato per fare il prelievo.

Nessuna polemica, ma solo un pensiero. Se avessimo riscontrato davvero uno scarico abusivo, e avessimo chiamato i tecnici per prelevare immediatamente quanto fuoriusciva da quel condotto, in modo da risalire al prodotto inquinante e magari anche a chi lo stava scaricando, quale probabilità di successo avremmo avuto??

I risultati che arrivano all’Ufficio Ecologia del nostro comune parlano di valori sopra la media di tensioattivi, ma una sostanza all’interno di un fiume tende a diluirsi man mano che passa il tempo e l’acqua scorre. Se il prelievo viene fatto a distanza di ore, credo che i risultati non diano un quadro reale della situazione. Ma questo è semplicemente il nostro pensiero, di chi sul fiume ci va spesso, di chi conosce bene il territorio perché lo frequenta, di chi si aspetta un impegno maggiore degli enti che sono deputati ad effettuare i controlli e le verifiche.

Particolare della schiuma presente sulla superficie


Il Prelievo da parte del tecnico di ARPA




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